Essere soccorritore vuol dire…
… prestare servizio con l’ambulanza la notte di Natale alla chiesa della tua città, e al momento del Vangelo:
“Dal Vangelo secondo Matteo”
“Gloria a te o Cristo”
DRIIIIIIIN! Suona il telefono 118, il CE si fionda fuori dalla chiesa per non disturbare la funzione, recupera velocemente zaino-ossigeno-defibrillatore che avevi messo sotto la panca, ti fai largo nella folla per uscire dalla chiesa (con somma gioia di chi è in piedi, che prende posto sulla tua panca), e parti…. E il paziente rifiuta il trasporto, ma ormai la messa è finita e torni in sede giusto per la fetta di panettone.
(seguiranno future pillole sulla vita del soccorritore)